Ciao a tutti,
vi ho segnalato qualche giorno fa il nuovo logo di Tunein, il principale aggregatore mondiale di web radio e podcast.
Incidentalmente, il 5 dicembre, anch’io avevo lanciato il nuovo logo di una delle mie web radio: Radio Roberto. Non ne avevo scritto subito qui, perchè prima volevo vedere le reazioni delle persone, che – per fortuna – sono state tutte positive!
Ora, voglio raccontarvi come è nato e cosa simboleggia questo nuovo logo.
Innanzitutto, vuole rafforzare il concetto di “radio“, attraverso i due strumenti storici, che sono la cuffia e il microfono. E, di conseguenza, gli esseri umani che utilizzano questi strumenti (gli speaker, ma anche i musicisti). Questo per me vuol dire un “ritorno al passato“, un punto di domanda e un’ennesima nuova sfida.
In un mondo dominato dai social network e dalle immagini, dove tutto scorre rapidissimo e dove le radio (ma anche i giornali on-line) sono diventate sempre più televisione, o “radiovisione”, c’è ancora posto per una web radio solo audio?
Radio Roberto è una radio a contenuto misto, prevalentemente musicale, dedicata solo ed esclusivamente agli artisti emergenti, di tutto il mondo e di tutti i generi musicali (simboleggiati dai tanti colori inseriti nel logo, un arcobaleno per coprire tutti i colori della musica e le nazionalità).
Il claim in due lingue, italiano e inglese, è voluto, perchè al momento la maggior parte degli ascoltatori arrivano dall’estero, solo il 20% dall’Italia, ed è anche dall’estero che ho notato la maggior partecipazione ed interesse.
Il claim in italiano “L’alternativa creativa” è sia un richiamo alla musica Creative Commons (sempre presente in palinsesto), che un omaggio alla creatività degli artisti emergenti. In più, fa capire che la mia radio offre un’alternativa alla musica in onda sulle radio FM, ormai tutte omologate fra di loro nelle scelte musicali.
Anche il claim in inglese “Proud to be different” vuole rafforzare questo concetto, per fare un punto di forza del fatto che Radio Roberto è orgogliosa di essere differente da tutte le altre radio.
L’idea è quella di coinvolgere gli artisti e gli ascoltatori, creando una sorta di comunità dove gli artisti possono auto-promuovere i propri brani e gli ascoltatori commentare gli stati d’animo che l’ascolto delle canzoni suscita in loro.
Diciamo che – purtroppo – gli italiani, come sempre, sono individualisti e poco portati al concetto di “comunità”, dove tutti si aiutano per crescere insieme. Non è un caso che ho dato il mio nome alla radio, perchè è una “one man radio“, visto che sono da solo poichè fino ad oggi non sono riuscito a trovare persone altrettanto appassionate come me e disposte a fare le cose per passione, e perchè vogliono realizzare un sogno e non semplicemente inseguire delle banconote di euro.
Nella mia esperienza, ho sempre visto che quando fai le cose con passione, prima o poi arrivano anche le soddisfazioni economiche, mai il contrario. Sono un’idealista? SI’.
Considero la radio un mezzo di espressione artistica, al pari del cinema, della pittura, della scultura, della musica ecc. Quindi, preferisco fare qualcosa che mi rappresenti per quello che sono, se poi la cosa piace al più vasto numero possibile di persone, ancora meglio 🙂
Non importa se, fra un anno, arriverà qualcuno con più soldi di me che mi “soffierà” l’idea, così come è stato per la web radio hip hop/rap o per altre iniziative che ho realizzato in passato.
Ci ho fatto il callo 🙂
Non è un caso, anche, che la maggior parte del pubblico arriva dall’estero, dove c’è un forte senso di appartenza alla comunità. Invece qui da noi, ognuno coltiva il proprio orticello, e non gliene importa quasi nulla degli altri, se non per criticare, fare gli invidiosi o, come dicevo sopra, rubarti le idee.
Devo solo ancora trovare un modo per gestire il palinsesto audio: gli interventi parlati dovranno essere in italiano, in inglese o in un misto di lingue?
Ci riuscirò? Vedremo, intanto questo è il mio progetto per il 2018.
Stay tuned,
Roberto