Ciao a tutti,
inizio il 2022 con una considerazione, partendo da un’intuizione che già ebbi nel 2015, creando alcune stazioni radio che non avevano la parola “RADIO” nel nome.
La parola “RADIO” è diventata un limite, visto che il “contenitore” ingloba audio, video, diretta, podcast registrati, contenuti esclusivi solo per il web, testi scritti, immagini, social media e forse ho dimenticato qualcosa.
E allora, occorre trovare un nome nuovo per un media antico, ma che ha ancora il suo zoccolo duro di estimatori.
Per la BBC questo nome è SOUNDS. Infatti, il famoso ente radiotelevisivo britannico ha creato la piattaforma BBC SOUNDS, che si propone all’utente come “Il tuo mondo di suoni: musica, radio, podcast”.
Anche per la Rai (la nostra azienda radiotelevisiva italiana), il nome prescelto è SOUND. E così, a dicembre 2021 la Rai ha presentato la nuova piattaforma Rai PLAY SOUND, che si presenta agli utenti come “Il nuovo suono della Rai: musica e parole in evoluzione”.
Un “sound” nuovo per Radio Rai, e un nuovo passo – firmato RaiPlay – nell’evoluzione digitale dell’azienda Rai. Nasce RaiPlay Sound, una piattaforma che offre al pubblico – oltre alle dirette di tutti i canali Radio Rai e alla possibilità di riascoltare le trasmissioni radio preferite – anche contenuti originali prodotti per RaiPlay Sound: come i podcast che spazieranno dall’intrattenimento al racconto della realtà, dall’attualità alla musica.
Un’offerta nuova, che arricchisce il catalogo dei podcast che ogni giorno vengono prodotti dai 12 canali Radio Rai. Sulla nuova piattaforma gli utenti avranno a disposizione cataloghi navigabili per generi, argomenti, contenuti raccomandati o programmi preferiti e potranno accedere ad audiolibri scelti tra i grandi classici della letteratura italiana e internazionale.
“Rai Play Sound aggiunge un altro tassello importante al percorso che Rai Radio sta compiendo per essere sempre più vicino alle esigenze del pubblico”,
dichiara il direttore di Rai Radio Roberto Sergio. “Dopo l’avvio delle radio specializzate, la visual radio, la trasformazione delle nostre sedi in factory multimediali digitali, ci diamo un obiettivo ambizioso ma raggiungibile: diventare leader nella produzione e nella distribuzione di contenuti originali di total audio”.
RaiPlay Sound sostituisce RaiPlay Radio per rispondere alla domanda di ascolto anche di quella parte di pubblico che predilige l’ascolto on demand: sarà un hub digitale su cui in qualsiasi momento i contenuti potranno essere fruiti non solo su web ma anche con app mobile, app smartwatch e presto anche su tv connesse, car e smart speaker:
“Con RaiPlay Sound la Rai fa un altro grande passo in avanti”,
sottolinea Elena Capparelli, direttrice di RaiPlay e Digital. “È un regalo che abbiamo voluto fare al nostro pubblico che ama la radio e i podcast. Questo pubblico troverà non solo migliaia di contenuti con i quali intrattenersi, ma anche funzionalità moderne che gli consentiranno un’esperienza di fruizione completa e da condividere”.
L’accesso al contenuto, anche offline, verrà garantito agli utenti tramite la funzionalità di ‘ascolto off line’ in-app su dispositivo mobile, tablet e smartphone. RaiPlay Sound sarà sempre gratuito e tutti gli utenti già registrati a RaiPlay Radio e RaiPlay potranno accedere ed usufruire di tutti i servizi offerti dalla nuova piattaforma. I nuovi utenti si potranno registrare attraverso i profili social Facebook, Twitter o Google, oppure compilando il modulo di registrazione inserendo i propri dati e l’indirizzo e-mail.
AGGIORNAMENTO DEL 10 GENNAIO 2022:
Non è partito bene il 2022 per RaiPlay Sound, che su Apple Store ha un misero punteggio medio di 1,6 su 5 da parte degli utenti. Se fossimo a scuola sarebbe un 4– , cioè gravemente insufficiente.
Ecco alcuni dei commenti:
Un bel passo … indietro
Da anni ascolto i podcast di Ad alta voce – bellissimi. Purtroppo da maggio 2020 è un percorso a ostacoli, prima con la sparizione dalle piattaforme di podcast, che hanno reso obbligatorio l’uso dell’App Ray Play Radio, poi con l’aggiornamento irregolare, l’indisponibilità di qualche puntata e infine con il passaggio a questa app, in cui è scomparsa la selezione dei contenuti preferiti, la ricerca dei podcast è una corsa a ostacoli e continuano a essere indisponibili alcune puntate – a mero titolo di esempio la puntata 23 e la 25 di Le terre del Sacramento, il podcast di dicembre. Due stelle invece di una per l’eccellente lavoro di selezione, edizione, lettura e produzione dei curatori di Ad Alta Voce.
Non è una fase di passaggio, ma un completo disastro
Capisco che al rinnovo di una App ci possa essere una fase di passaggio con qualche intoppo, come fate pure annunciare durante le trasmissioni, ma qui siamo alla debacle!
Il suono è completamente gracchiante e stiamo parlando di una radio dove il suono è la prima cosa!
Per non parlare delle funzioni.
Da anni al risveglio vado sulla App e con 2 passaggi 2, semplici, rapidi e intuitivi andavo indietro nella programmazione del giorno è ascoltavo le rassegne di Radio3 Mondo e Prima pagina. Adesso devo andare alla funzione Palinsesto ben nascosta, perché non la di trova andando sulle dirette che si trovano in homepage. Bisogna prima andare su Canali, poi selezionare Radio3, quindi Palinsesto, scorrere dalla mezzanotte per arrivare finalmente ai suddetti programmi.
Ma non basta, gli sviluppatori, non sanno evidentemente che Radio3 Mondo va in onda due volte al giorno con due programmi diversi, infatti sia da Palinsesto che da Podcast, si trova solo la puntata di mezza mattinata di approfondimento, quella del mattino con la rassegna, passata la diretta non è più ascoltabile.
E ancora, tutto quanto fin qui descritto vale solo se si ascolta direttamente dal web, perché in realtà nella App, la funzione Palinsesto non parte proprio! Solo la simpatica rotella che gira in eterno.
E questo solo per quel poco che utilizzo io, non oso immaginare il resto!
Almeno non può che migliorare …
… anche perché è assai difficile che possa peggiorare!
Non che funzionasse al meglio la vecchia app, ma almeno i podcast dei programmi si trovavano facilmente e, soprattutto, si trovavano i palinsesti dettagliati: sto ascoltando adesso il concerto del mattino su Radio Tre e, avendo perso i primi minuti in voce, non c’è modo di sapere chi stia suonando cosa … non parliamo poi di Radio Tre Classica che, senza palinsesti, equivale al tappeto sonoro che chiunque potrebbe trovare in un grande magazzino – e fortunatamente la redazione, stupefatta e contrita, provvede a pubblicarli su facebook o persino a inviarli via mail: sic, nel 2021 ti arrivano sulla posta una dozzina di pdf coi programmi dei prossimi giorni …
Scandaloso, davvero scandaloso: un paio di ragazzini nerd sottopagati, adeguatamente indirizzati, avrebbero potuto fare mooooolto meglio.
Vergognatevi
Solita assoluta mancanza di rispetto per gli utenti che pagando il canone pagano anche lo sviluppo di questa cosiddetta app. Da un momento all’altro ti costringono ad aggiornare senza avere la possibilità dì mantenere la versione precedente, e la nuova versione stravolge completamente l’interfaccia utente. Lo volete capire che gli ascoltatori di questi programmi sono per la maggioranza persone (molto) adulte a cui interessa il contenuto e non tutti gli orpelli grafici? Perché invece di perdere tempo e soldi nella grafica non si investe di più nei contenuti, rendendo disponibili al pubblico una maggior quantità della sterminata produzione RAI di qualità?